maratona dles dolomites 2012
maratona dles dolomites 2012
Perchè esserci?
domenica 1 luglio 2012
Chiunque non abbia mai respirato l’atmosfera di questo evento è legittimato a farsi questa domanda: “Perchè?”
Perchè iniziare a Gennaio una preparazione che ha come fine una gara in Luglio?
Perchè seguire una dieta accurata e bilanciata?
Perché sacrificare tante ore sempre “rubate” alla famiglia e al riposo?
Perchè curare il corpo, la mente e la bicicletta in maniera maniacale?
Perché iscriversi un anno prima, sperare di essere sorteggiati e subire ogni genere di angheria da un’organizzazione teutonica?
Perchè stare via da casa 4 giorni per una gara di un giorno?
Perchè agiungere ulteriori chilometri in auto ai già tanti percorsi per lavoro?
Perchè spendere i soldi di una mezza vacanza per un week-end lungo fuori stagione?
Perché macinare migliaia di chilometri in bicicletta, centinai di ore, migliaia di metri di dislivello?
Bene: perché le Dolomiti sono Patrimonio dell’Unesco?
La risposta a tanti perchè è semplice. Amiamo la bicicletta e praticarla pedalando nel più bel panorama del mondo non ha prezzo
Viviamo in città, nel mio caso in una pianura che più piatta non si può. Ci alleniamo bene o male sempre sugli stessi percorsi, tiranneggiati dal lavoro e dal tempo che sembra non bastare mai. Chi va in bicicletta sa che c’è un giudice unico e inappellabile: la salita. C’è chi la ama e chi la odia. Ma chi pedala sa che il vero confronto, con gli altri e con te stesso è in salita. Lì non ti puoi nascondere, non c’è tattica, non c’è scia, non c’è gruppo che ti possa aiutare. Ci sei solo tu e la voglia di arrivare in cima il più in fretta possibile. E più sali veloce, e più accorci la sofferenza. Questo è l’incredibile contrasto, il paradosso di questo sforzo disumano cui siamo costretti per battere il nemico: la forza di gravità.
Alla Maratona sai cosa ti aspetta: 4.000 metri tondi tondi di dislivello. Qualcosa difficile da pensare, difficile da credere possibile. Sulle nostre colline, o Appennini, o prealpi, stando in sella molte ore, riesci a fare 2.500, forse 3.000 metri di dislivello in un’uscita. Ma 4.000 cosa significa? Mi si spegnerà la luce e sarò costretto a scendere dalla bicicletta?
In attesa di partire, la sveglia alle 5, in griglia alle 6.
Ce la faremo? Anche quest’anno riusciremo a finire “vivi”?
Ci siamo preparati a dovere?